Paritarie: l'entusiasmo sulla defiscalizzazione si raffredda


COMUNICATO STAMPA

Detrazioni alle scuole paritarie: La montagna ha partorito un topolino

da Ufficio Stampa AGeSC  - 13 marzo 2015  di E. Mainardi

 “Dopo tanto parlare di detrazioni per le famiglie della scuola paritaria – afferma il Presidente dell’AgeSC, Roberto Gontero –, il risultato è rappresentato da 76 euro all’anno per famiglia! E inoltre vengono esclusi e perciò discriminati gli studenti delle superiori! Davvero poca cosa, assolutamente ininfluente sulla decisione di scegliere una scuola paritaria e quindi non in grado di permettere ai genitori dei ceti meno abbienti di esercitare il diritto di scelta educativa della scuola!”.

Naturalmente il riferimento è al disegno di legge non ufficiale apparso in rete: purtroppo di solito queste anticipazioni sono attendibili, perciò non posso non esprimere la delusione delle nostre famiglie per il risultato finale di tante discussioni, prese di posizione e impegni di molti esponenti politici. E‘ positivo che questa legge riconosca e ribadisca il principio della libertà di scelta educativa dei genitori, e introduca come soluzione lo strumento delle agevolazioni fiscali, ma l’uso delle detrazioni e soprattutto l’esiguità del contributo previsto non fa compiere veri passi in avanti verso quella libertà che caratterizza tutti i Paesi d’Europa, in cui i contributi pubblici coprono come minimo il 50% per arrivare al 90/100% dei costi.

“Inoltre – continua Gontero – già si levano dalle strade e da alcuni media voci che gridano contro queste „ricche“ elargizioni alle scuole „private“: alla delusione perciò si aggiunge la beffa di essere oggetto di attacchi intolleranti e spesso offensivi per un sostegno statale assolutamente insufficiente”.

Certamente il disegno di legge riguarda soprattutto altri interventi, importanti per tutta la scuola: l’autonomia dei singoli istituti e il ruolo dei dirigenti, la soluzione del problema dei precari, la valorizzazione e formazione dei docenti, l’edilizia scolastica, il rapporto scuola-lavoro. Avremo tempo per esaminare più a fondo i vari provvedimenti, anche se appare subito evidente che sarà necessario intervenire rapidamente sulla governance degli istituti perché l’autonomia e il nuovo ruolo dei dirigenti si costruiscano in modo corretto in rapporto a tutti i soggetti della scuola e del territorio; così come bisognerà approfondire i temi della valutazione e del merito.

“Infine è necessaria – termina il Presidente dell’AgeSC – una maggiore attenzione ai percorsi di istruzione e formazione professionale, praticamente ignorati nel disegno di legge: riguardano oggi più di 300mila studenti, sono in crescita e, almeno nei CFP e in alcune Regioni, danno ottimi risultati formativi e lavorativi. Sono perciò una parte del sistema formativo fondamentale per affrontare sia la dispersione scolastica che l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”.

 

Paritarie, sì agli sgravi «Ma sembra una beffa»  

da Avvenire – 13 marzo 2015 di E. Lenzi  

Confermate le detrazioni fiscali per le spese sostenute per la frequenza scolastica, ma solo fino alle medie inferiori. Ma «se venisse confermata la cifra di 400 euro annui per alunno come tetto massimo commenta Roberto Gontero, presidente nazionale dell'Associazione nazionale genitori scuole cattoliche dovremmo dire che la montagna non ha partorito neppure il classico topolino, ma addirittura una formica».

Nella conferenza stampa nè Renzi nè la Giannini hanno parlato di cifre, ma la cifra sembra essere quella decisa. Per vederla nero su bianco dovremo attendere lunedì, quando il presidente del Consiglio ha annunciato che verrà presentato in Parlamento. Un'incertezza, quella sul tetto della cifra detraibile, che rende difficile alle organizzazioni della scuola paritaria cattolica esprimere un giudizio netto.

«Parlare di un tetto di   400 euro a un genitore che affronta   una spesa decisamente superiore prosegue Gontero ha un po' il sapore della beffa. Ma anche per le rette più contenute rimane un limite basso». E poi c'è l'esclusione questa confermata in conferenza stampa delle scuole superiori. «Incredibile commenta il presidente dell'Agesc che non si riconosca alcun aiuto alle famiglie che sono chiamate a sostenere la spesa più gravosa. Una discriminazione per queste famiglie e per queste scuole».

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente nazionale della Federazione degli istituti cattolici del primo e questa scelta di escludere le superiori in realtà «sembri guardare alla scuola paritaria non come titolare di un possibile sostegno dello Stato, ma beneficiare di finanziamenti solo perché in alcuni gradi, come le materne, supplisce alle carenze dello Stato».

Non meno delusa il presidente nazionale della Fism, la federazione delle scuole materne di ispirazione cristiana, Bianca Maria Girardi. «Con quella cifra come si pensa di attuare una vera libertà di scelta per le famiglie?» si domanda la presidente   della Fism, parlando di «perplessità» su questa scelta. «Non mi pare un grande aiuto concreto alle famiglie. Almeno nell'immediato».

La speranza del mondo della scuola paritaria, espressa all'unisono dalle associazioni, infatti è che il passaggio delle detrazioni fiscali per le spese sostenute per la frequenza della scuola, sia «solo il primo passo per la definizione di un principio».

In questo caso «quanto uscito dal Consiglio dei ministriaffer- mano i responsabili delle associazioni- può essere giudicato positivamente». Ma «soltanto se seguiranno altri passi».

Magari elevando il tetto delle detrazioni a cifre più significative.

 

Gigli (Pi-Cd): su paritarie anche centro-sinistra ha meriti

InPress-  Roma, 13 mar

"Piuttosto che rivendicare, come fa Alfano, primogeniture per le quali pure noi avremmo qualche titolo, riteniamo che sulle scuole paritarie occorra invece abituarsi a fare squadra affinché il testo del ddl possa essere migliorato in Parlamento, a cominciare dall'esclusione degli alunni dei licei dalle detrazioni e dall'esclusione delle famiglie a più basso reddito, incapienti". Lo afferma il deputato Gian Luigi Gigli del gruppo 'Per l'Italia-Cd', promotore della lettera-appello al presidente Renzi (pubblicata da Avvenire lo scorso primo marzo) a favore delle scuole paritarie sottoscritta da 44 deputati della maggioranza, a proposito dell'intervista rilasciata da Angelino Alfano a Radio 24.
"Può anche essere che i moderati parlino con la mano destra, come sostiene Alfano, ma noi - sottolinea Gigli - preferiamo utilizzare la mano del cuore che, notoriamente, batte a centro-sinistra".

 

 
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