Dirigenti scolastici: dove sono le reggenze


I dati che pubblichiamo sulle reggenze confermano l’urgenza e la fondatezza del recente comuicato DiSAL sullo stato di abbandono della direzione delle scuole. Prima della necessità di emanazione di un nuovo concorso emerge con chiarezza l’urgenza di provvedimenti sul mantenimento in servizio dei dirigenti in proroga e, contemporaneamente, sull’urgenza di autorizzazione da parte del MEF di nuove nomine attingendo alle graduatorie del concorso appena terminato. Sarebbe infatti non solo uno spreco finanziario incomprensibile ma anche un’offesa grave a chi superato l’iter concorsuale recente rimandare la copertura dei posti vacanti ad un nuovo bando, le cui conclusioni non potranno mai avvenire prima di due anni. (DiSAL)

 

 

Scuole senza presidi: nuovo concorso necessario. Ecco in quali regioni

Orizzontescuola.it – 02.08.2014 - di Patrizia Del Pidio –

A settembre centinaia di scuole di diverse regioni italiane si troveranno senza presidi. Le regioni italiane le cui scuole sembrano essere in grave crisi a causa della mancanza dei presidi sono la Toscana, il Piemonte e la Lombardia dove l'assenza dei dirigenti scolastici è davvero massiccia.

Scuole senza presidi in Toscana

La situazione in Toscana appare critica al punto che la riapertura per settembre potrebbe rischiare di avvenire nel caos più totale. Su 491 istituzioni scolastiche in104 mancano i dirigenti scolastici, in 50 non ci sono Dsga (il segretario amministrativo), sono vacanti 970 posti di insegnante di sostegno e 1736 cattedre di docente comune sono vacanti.  Il segretario generale di Flc Cgil Toscana Alessandro Rapezzi e la segretaria di Flc Cgil Toscana Gabriella Bresci hanno commentato la situazione in una conferenza stampa  “Mentre c'è chi pensa di riformare la scuola, con ipotesi fantasiose di aperture estive e raddoppi di orario, la scuola dovrebbe essere messa in condizione di funzionare normalmente, già con le risorse e gli strumenti che ci sono. Ad un mese dall'inizio dell'anno scolastico esistono molteplici criticità del sistema, che minano, oramai da anni, il sereno avvio delle lezioni”.

Scuole senza presidi Piemonte

L'assenza di dirigenti scolastici in Piemonte dovrebbe essere di 94 unità che arriverebbero a 115 se il ministero dell'Economia non dovesse sbloccare l'assunzione dei 21 presidi ancora presenti nella graduatoria. Se i 25 capi d'istituto che avevano maturato i requisiti per il pensionamento avessero visto il proprio incarico rinnovato dal Parlamento la situazione sarebbe stata sicuramente meno pesante, ma dopo il via libera al decreto per la PA la deroga per i presidi piemontesi non è stata approvata.  Gli istituti che resteranno senza preside, quindi, saranno dati in reggenza a dirigenti di altre scuole rendendo la situazione comunque complicata. Una volta assegnata la reggenza il dirigente cui è assegnata non può rifiutarla nonostante sia un impegno notevole e nell'ultimo anno neanche retribuito a causa del blocco della contrattazione regionale. Il problema principale resta, come sempre, il diritto allo studio dei giovani che si troveranno, magari, con un preside che potrà dedicare alla scuola in reggenza un massimo di due giorni a settimana

Scuole senza presidi Lombardia

La situazione più grave appare, però, quella lombarda dove la carenza di dirigenti è davvero massiccia a causa dell'annullamento del concorso per dirigenti ritenuta non valida perchè le buste usate per i dati personali dei candidati durante le prove scritte erano trasparenti. Per questo vizio procedurale il Tar ha bloccato l'intero iter concorsuale gettando la Lombardia nel caos più completo per la carenza di presidi. Su 1224 istituti mancherebbero all'appello 576 presidi essendo in servizio soltanto 648 dirigenti. La mancanza è allarmante e la preoccupazione per il prossimo anno scolastico sembra essere più che motivata.

Da settembre altri 100 presidi in meno

Per effetto del Decreto Madia, questanno stesso potrebbero essere pensionati altri Dirigenti, coloro che hanno superato la soglia dei 62 anni. Nel Decreto stesso era sato proposto un emendamento, detto salva-scuole, per coprire i posti (forse un centinaio) lasciati liberi in quelle regioni con le graduatorie esaurite. L'emendamento prevedeva l'esonero di docenti con compiti di dirigenti. Ma avrebbe portato ad un aumento di spesa e quindi bocciato.

 

 
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