Riforma e buona scuola: l’incontro con associazioni e sindacati


Si è svolto oggi pomeriggio, 12 maggio, il segnalato incontro fra i Ministri Giannini, Boschi, Del Rio e Madia, Claudio De Vincenti Sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio  del Governo, i rappresentanti delle  Associazioni Professionali della scuola e dei Sindacati. Il confronto ha avuto a tema il testo del DdL 2994 che sta per andare in aula alla Camera dopo l’esame svoltosi in Commissione Istruzione. Tra vari interventi del Governo e dei convocati il Ministro Giannini ha ricordato che la VII Commissione ha recepito moltissime proposte sulla collegialità della governance, sulla stesura del POF triennale senza togliere la funzione direttiva, sulla valorizzazione del merito, sul comitato di valutazione, sugli albi territoriali (che per un anno saranno provinciali), sulla mobilità, sulla assegnazione dei docenti e sul loro concorso. Si è risolto bene il divieto di contrarre contratti temporanei superiori a tre anni dall’a.s. 2015/16, con l’intenzione di chiudere tutte le graduatorie ad eccezione di quelle dell’Infanzia.

I segretari dei sindacati (purtroppo non della scuola) hanno ricordato tutte le riflessioni critiche avanzate riconoscendo le novità di questo Governo, ma che non ha ancora messo mano all’alto tasso di dispersione nella scuola, agli altri costi per le famiglie, allo scarso diritto allo studio. Così hanno ricordato di non poter accettare che questa legge riproponga un sistema di tipo gerarchico, con un potenziamento del ruolo del dirigente scolastico che viola la libertà di insegnamento, concentrando tutto il potere in una sola persona. Con forza hanno poi ricordato di non acettare che una parte delle risorse siano gestite dal Comitato di valutazione dei docenti e sfuggano di mano al sindacato ed alla contrattualizzazione dei rapporti di lavoro. Tutte le risorse vanno decise dalla RSU. Ha lamentato infine l’eccesso deleghe al Governo.

Il Ministro Boschi ha ricordato che la rinuncia del Governo allo stralcio della parte relativa alle assunzioni dal disegno di legge è motivata da un modello di riforma complessivo solo dentro il quale è coerente che sia inserito il piano stesso. Ha manifestato disponibilità ed apertura ad emendamenti ed alla discussione, anche successivamente in Senato, ma ha annotato di aver sentito finora solo condivisione sulle critiche e meno convergenza nelle soluzioni. Ha sottolineato poi che i dirigenti scolastici statali non sono solo dipendenti pubblici, ma sono persone chiamate a far raggiungere obiettivi educativi e formativi.

Il presidente di DiSAL ha fatto presente:

- la decisività, per la riforma, di un chiaro ruolo del preside come responsabile di scuola a cui occorre dare strumenti adeguati per il suo buon funzionamento;

- la necessità di chiarire la scrittura di diverse parti del testo che necessitano di maggiore coerenza interna;

- la necessità di una buon sistema di valutazione complessivo di dirigenti e docenti sul loro operato, molto attesa dal contesto sociale;

- l’urgenza di un reclutamento che copra il grande precariato, segnalando l’Appello promosso da DiSAL e  che in questi giorni stanno sottoscrivendo centinaia di dirigenti scolastici per l’urgenza della copertura di migliaia di posti vacanti di preside, senza il quale non è neppure pensabile di attuare una buona riforma della scuola;

- la necessità che la dirigenza scolastica statale resti nella dirigenza pubblica ma con un ruolo specifico che salvaguardi la missione educativa delle scuole;

- la necessità di rimettere nelle deleghe l’urgente soluzione del problema del governo complessivo delle scuole.

Va sottolineato la novità di un incontro in cui il Governo, invitando le principali associazioni professionali di dirigenti scolastici e docenti, ha dato luogo ad un confronto più ampio della vecchia pratica consociativa, manifestando la volontà di non cedere, sulpiano delle scelte legislative e politiche,  a logiche di contrattazione, di assemblearismo e di consociativismo, dove le rappresentanze sindacali pretendono essere unici interlocutori.

Mercoledì 13 maggio seguirà l’incontro anche con le associazioni degli studenti e delle famiglie. Nel frattempo si avvia la discussione alla Camera dalla prossima settimana, con possibilità di nuove emendazioni. Quindi in breve il passaggio al Senato con preventive nuove audizioni. (rp)

 
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