Governo scuole e sistemi europei: ricerca Zagardo di ISFOL


La punta di diamante. scenari di scolarizzazione e formazione in Europa

ISFOL - 22 Novembre 2010

Roma

Per fronteggiare l’“emergenza educativa” e contrastare la crisi profonda e globale dei sistemi educativi, si impongono coraggiose strategie di cambiamento. Modelli e prassi innovative per la formazione del capitale umano a cui guardare e riferirsi si dirigono verso una maggiore attenzione alle performance nel raggiungimento degli obiettivi e verso una governance basata su un’efficace sinergia tra i diversi attori coinvolti. Scelte coraggiose che si prefiggono di colmare il divario tra società civile e mondo dell’istruzione e della formazione avvicinandosi al territorio, riconoscendone i bisogni e le difficoltà, catalizzando risorse e creando una competitività virtuosa.

Lo studio pubblicato dall’Isfol per la collana Temi&Ricerche, La punta di diamante. Scenari di scolarizzazione e formazione in Europa di Giacomo Zagardo, presentato alla Sala della Mercede della Camera dei Deputati, prende in esame i sistemi scolastici e formativi di Finlandia (secondo l’Ocse il migliore al mondo), Francia e Regno Unito, scenari non così remoti per potervi carpire spunti per una seria riflessione su scuola e formazione in Italia.

Gli interventi di riforma in Europa presentano differenti sfaccettature, di qui il riferimento al diamante del titolo, ma appare diffusa e comune la consapevolezza di dover riposizionare lo Stato da “gestore privilegiato” al ruolo di garante e promotore di qualità. E' palese inoltre l'esigenza di doversi orientare all’autonomia, alla valutazione, all’apertura al territorio e alla libera scelta della scuola da parte dei genitori, con un peso sempre maggiore delle condizioni “al contorno” del sistema, a cominciare da politiche di sostegno familiare e servizi di supporto extrascolastici.

Chiudono il cerchio la promozione di una maggiore autonomia, la forte valutazione del sistema e delle singole scuole sulla base dei risultati, gli investimenti per creare nuova occupazione utile e qualificata, il potenziamento della funzione ispettiva e di controllo da parte dello Stato.

In questo fa scuola la Finlandia, con la sua strategia di cambiamento reale e non cosmetica, puntando su cooperazione e inclusione e promuovendo strumenti di flessibilità e personalizzazione dei percorsi formativi.
Fa eco l’esempio del Regno Unito, dove ogni scuola può diventare una fondazione aperta alle partnership, mentre la Francia, pur restando ancora indietro nel ranking Ocse, sta provando a superare le rigidità di un centralismo esasperato.

Lo studio di Zagardo evidenzia così i nodi, i criteri e gli elementi che possono essere utili a una riflessione sulla situazione educativa in Italia, laddove tutto dipende dalla “capacità di saper cogliere le opportunità, prendendo decisioni nelle giuste direzioni” come ha affermato Domenico Sugamiele, responsabile della Macroarea Politiche e Sistemi Formativi dell’Isfol, poiché altrimenti, nel far fronte alla crisi senza un intervento di riforma organico e condiviso “rischiamo di accentuare i divari territoriali con il paradosso di un centralismo miope che invece di tenere unito il sistema crea disgregazione”.

 La punta di diamante: scenari di scolarizzazione e formazione
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