Scuola Bologna, il liceo Malpighi vieta il telefonino in classe: sarà restituito solo alla fine delle lezioni


Scuola Bologna, il liceo Malpighi vieta il telefonino in classe: sarà restituito solo alla fine delle lezioni

 

Fonte: Repubblica Articolo di Ilaria Venturi del 13 SETTEMBRE 2022. La novità nel giorno del rientro in classe anticipato per i 530 studenti della scuola paritaria. Il preside: "I richiami non bastano, questo è un tentativo coraggioso per permettere loro di staccarsi da uno strumento pervasivo e che distrae"

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BOLOGNA - Quando entreranno in classe dovranno riporre lo smartphone in un cassetto. Sarà restituito loro a fine mattinata, quando usciranno da scuola. Lezioni e intervalli senza telefonino. E' la novità che accoglie i 530 studenti del liceo Malpighi, blasonato istituto superiore paritario di Bologna, nel primo giorno di scuola che è anticipato ad oggi (in Emilia-Romagna il primo giorno è invece giovedì). A loro non piacerà. I genitori invece, sentendosi rassicurati, plaudono all'iniziativa destinata a fare discutere. Non mancano le perplessità: resa dell'intervento educativo, divieto anacronistico o unico intervento oramai possibile per riportare il valore dell'apprendimento e delle relazioni interpersonali al centro quando si è a scuola?

La modifica del regolamento degli studenti è arrivata dopo mesi di riflessione e di confronto, anche con neuropsichiatri, racconta il preside Marco Ferrari che la definisce un "tentativo coraggioso". Il dibattito si trascina da tempo nel mondo della scuola: cellulare sì o no, quando, come? Si alzò un polverone quando la ministra Valeria Fedeli nel 2017 diede il via libera alle linee guida per l'uso dello smartphone in classe. Ci sono insegnanti che lo usano per costruire parte della loro didattica. Al Malpighi la scelta è stata netta nel senso opposto: approvata in consiglio di istituto, è stata presentata ai genitori venerdì scorso. Un progetto didattico "che non calpesta la libertà di nessuno, ma permette ai ragazzi di sperimentare una scuola nuova, qella che tutti noi abbiamo vissuto, senza smartphone, spiega il preside. "I richiami sono inutili, è difficile, se non quasi impossibile, chiedere loro il distacco dall'uso pervasivo e distrattivo dello smartphone. Li vedo durante l'intervallo, nemmeno parlano più tra loro e in classe sono continuamente distratti dal telefonino - continua Marco Ferrari, docente di Filosofia - Allora abbiamo deciso che occorreva un intervento educativo forte, mi rendo conto che lo è, ovvio che ci esponiamo anche alle reazioni critiche. Ma quella dal cellulare è una dipendenza che non puoi vincere con la buona volontà. Verificheremo come è andata a fine anno, ma penso che sia un tentativo che dovrebbero provare tutte le scuole. Crediamo che così i ragazzi possano dedicare tutte le loro energie al lavoro che si fa in classe e sperimentare la sfida dell'altro e dell'essere comunità durante l'intervallo".

La rettrice delle scuole Malpighi, dove è appena partito anche il liceo quadriennale per la transizione ecologica e digitale, è Elena Ugolini, ex sottosegretaria all'Istruzione con il governo Monti. "La tecnologia è comunque al centro della didattica al Malpighi, con gli strumenti e secondo metodi e tempi adeguati. Per lo smartphone rimangono libere le altre 18 ore della giornata - dice  - Il momento dell’apprendimento della lezione e della costruzione di relazioni sociali all’intervallo può essere favorito e accresciuto nelle sue potenzialità se abbiamo il coraggio di regalare ai nostri studenti la libertà da una dipendenza orami quasi insuperabile che è quella dallo smartphone".

 
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