Fonte: Il Sole 24 Ore –
articolo di Tucci e Bruno del 24 gennaio 2022. In arrivo il concorso per gli
insegnanti delle scuole medie e superiori. Il decreto che semplifica le regole
è arrivato: a febbraio è atteso il bando con le date per la selezione da 26.871
cattedre ma c'è l'incognita virus.
«Il Governo Draghi riapre il file sui
concorsi ordinari nella scuola che era stato archiviato, causa cambio di
maggioranza prima e scoppio della pandemia poi, dai due esecutivi precedenti.
Dopo aver condotto in porto a dicembre gli scritti per le oltre 12mila cattedre
riservate a infanzia e primaria, stavolta tocca alle 26mila e passa in ballo
per medie e superiori. Il decreto che riforma le regole è già arrivato e le
istanze per gli aspiranti commissari sono aperte fino al 7 febbraio. Il mese
prossimo potrebbe arrivare anche il bando con le date. Un appuntamento molto
atteso, sia perché coinvolge - tra posti comuni e di sostegno - oltre
600mila aspiranti insegnanti. Sia perché riguarda i gradi d'istruzione (le
secondarie di I e II grado) con i maggiori vuoti d'organico. Riempirli con
dei docenti di ruolo, meglio ancora se giovani e preparati, significherebbe
avere un problema in meno a settembre quando le istituzioni scolastiche
rischiano di dover affrontare il quarto anno scolastico dell'era Covid-19.
Specie al Nord dove si concentrano il 57% delle disponibilità del bando e le
carenze storiche di personale. L'obiettivo, proprio a causa del coronavirus e
delle sue continue varianti, non è così scontato da raggiungere. E il
precedente recente della selezione Stem non gioca a favore. I posti a
disposizione Gli oltre tre anni (e quattro ministri) trascorsi da
quando è stata finanziata una nuova tornata di concorsi ordinari (cioè non
riservati ai precari e dunque aperti anche ai neolaureati in possesso dei 24
crediti in discipline antro-psico-pedagogiche) hanno prodotto un andamento
a fisarmonica dei posti messi a bando. Si è partiti con 25mila, si è saliti a
33mila e poi (dopo lo scorporo dei 6.129 Stem di quest' estate) si è scesi ai
26.871 rappresentati qui accanto. Dalla cartina balza subito agli occhi
che oltre metà delle chances di salire in cattedra sono al settentrione. Con
15.410 posti a disposizione dall'Emilia Romagna in su, gran parte dei quali
concentrati in Lombardia (5.959), Piemonte (2.733) e Veneto (2.606). Le stesse
aree, e non è un caso, in cui a settembre 2021 si è verificato il 60% circa
delle scoperture dopo la maxi tornata di 59mila assunzioni voluta dal ministro
Patrizio Bianchi. La selezione «light» L'emergenza in atto ha
portato a una semplificazione delle regole per i concorsi pubblici su input del
titolare della Pa, Renato Brunetta. Le prove saranno solo due. Uno scritto
a risposta multipla, al pc, con 50 quesiti (domande con 4 risposte di cui una
sola esatta) in 100 minuti (40 sulla materia da insegnare, 5 sulla conoscenza
dell'inglese e 5 sulla padronanza degli strumenti digitali) e un orale
incentrato su una lezione simulata. Il primo potrà dare massimo 100 punti
(ma si passerà già con 70), il secondo altrettanti. Per arrivare ai 250
complessivi si aggiungono i 50 dipendenti dai titoli. Ad esempio,
l'abilitazione eventualmente posseduta, il superamento di un concorso o un
dottorato di ricerca varranno 12,5 punti. Ogni anno di precariato ne varrÃ
invece 1,25. Il precedente Stem Le graduatorie che si
formeranno saranno regionali, così come lo erano le domande. Secondo le
stime del ministero per portare al termine le prove potrebbero bastare due-tre
mesi. Emanare il bando a febbraio e partire in primavera con lo scritto
consentirebbe, sempre a detta di viale Trastevere, di avere i nuovi insegnanti
in cattedra a settembre. Ma il condizionale è d'obbligo. Con il virus che corre
non è così semplice organizzare un concorso con oltre 600mila candidati per non
parlare delle difficoltà a formare, ad anno scolastico in corso, le commissioni.
C'è il precedente delle 6.129 cattedre Stem a ricordarcelo. In alcune
regioni (vedi il Lazio), proprio a causa dell'assenza di commissari, non si è
ancora riusciti a far partire gli orali».