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Venezia: no alle razionalizzazioni con mega-scuole

Pubblichiamo questa notizia nella speranza che aumenti l’opposizione alla creazione infelice (nella quale in verità il Veneto brilla ai primi posti) di mega-scuole che negano una della condizioni materiali necessarie ad avere ambienti che agevolino esperienze educative e relazioni umane positive.

 

Il Gazzettino On Line – L’informazione interattiva del NordEst  -  3 aprile 2008

IL CONVEGNO AL GOLDONI

Alt alle super-scuole
«Servono risorse
altrimenti si farà solo confusione» .

di R. Br. da Il Gazzettino di Venezia, 30.3.2008

La "verticalizzazione" delle scuole veneziane continua a non convincere chi queste scuole le fa vivere ogni giorno. Lo si è visto ieri, al convegno su "Scuola e territorio", organizzato al Goldoni dall'assessorato alla pubblica istruzione e dalla consulta della scuola per rilanciare un progetto che, nel piani dell'assessore Anna Maria Miraglia, dovrebbe concretizzarsi per l'anno scolastico 2009-2010. In pratica, per quella data, tutte le scuole di primo ciclo della città dovrebbero essere riassemblate in istituti comprensivi che riunirebbero materne statali, elementari e medie, in base alla loro collocazione territoriale. Un passo in avanti, a sentire la stessa Miraglia: «La verticalizzazione favorisce un percorso formativo integrato e coerente. É ormai attuata in Italia dal 50\% delle scuole. E tra i capoluoghi del Veneto, solo Venezia e Treviso sono rimasti al vecchio modello "orizzontale"». Punto su cui ha insistito anche il direttore dell'ufficio scolastico regionale del Veneto, Carmela Palumbo: «Non capisco queste resistenze, ormai la stanno applicando tutti».

Peccato che, tra insegnanti e genitori, le perplessità siano tante. Le ha sintetizzate Silvio Resto Casagrande, già preside e presidente della consulta della scuola che ieri ha moderato i lavori del convegno. «Nessuno è contrario alla verticalizzazione per principio, anzi - ha premesso -. Ma andrebbe fatta gradatamente, iniziando da dove serve realmente e investendo risorse. Il rischio di questo progetto, invece, è quello di smontare tutto, anche quello che funziona, senza quel coinvolgimento degli insegnanti che sarebbe fondamentale per un cambiamento del genere». Tra gli esempi negativi, citati anche ieri dal pubblico, quello di Mestre, dove il Comune ipotizza di creare un super-istituto da 1.300 scolari: «Altro che razionalizzazione, così si crea un bel caos» hanno commentato in tanti. «Il cambiamento invece deve diventare occasione per un rilancio in qualità della scuola - ha osservato Roberto Sintini, il presidente della Consulta che tratto le conclusioni della giornata -. Ma per questo servono investimenti. Non si può continuare con la solita logica dei numeri e del risparmio...». Un timore che ieri pare sia stato confermato proprio dall'intervento del direttore scolastico regionale. «La dottoressa Palumbo ha gelato la platea - ha commentato il presidente della Municipalità di Venezia, Enzo Castelli -. Non ha dato un'assicurazione sugli investimenti. Per lei i problemi della verticalizzazione sembrano essere quelli della tenuta di libri contabili e archivi. Qui invece si tratta di garantire gli insegnanti per i tempi pieni, di aprire nuovi asili statali... Mi rifiuto di credere che una manciata di docenti in più sballino il bilancio della pubblica istruzione».

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