Fonte: Genova24.it. Articolo di Nicola Giordanella. Ancora
una volta la realtà della scuola mette in luce il forte legame con il
territorio e, in questo caso, anche con la sua viabilità. La Valle Stura tra il
Piemonte e la Liguria soffre il caos autostrade dai giorni del crollo del Ponte
Morandi del 2018 e si trova alle prese con segnali inquietanti di un vero e
proprio esodo. La testimonianza della D. S. I. Ottonello.
Genova. Affrontare ore di
viaggio senza nessuna possibilità di programmazione,
rischiare la vita facendo gincane tra scambi di
carreggiate e cantieri e un costo del carburante in continuo aumento. Queste sono le
cause principali che stanno impattando in maniera determinante su chi vive e
lavora nei comuni della valle Stura, da almeno tre anni alle prese con un ‘isolamento logistico’ senza precedenti che
nessuno sa per quanto ancora potrà durare.
E le conseguenze
iniziano a farsi sentire. “Nel giro di pochi giorni ho ricevuto la
notizia che almeno sei insegnanti con incarico a tempo indeterminato hanno chiesto trasferimento – ci racconta Ivana
Ottonello dirigente dell’Istituto comprensivo Valle Stura –
la cosa che fa rabbia sono però le motivazioni di questa scelta che dipendono tutte dalla impossibilità di raggiungere la valle da
Genova in tempi certi e in sicurezza. Ogni giorno ho qualche
insegnante che rimane bloccato nel traffico, che è costretto a partire all’alba
senza sapere a che ora potrà arrivare a destinazione e poi tornare a casa. Li
posso capire”.
Una situazione che va
avanti da mesi e che inizia a diventare insostenibile. “Qua gli insegnanti si
sono sempre trovati bene, la comunità è stimolante e
l’ambiente è eccezionale – ribadisce Ottonello – e ci sono docenti
che piuttosto di abbandonarci si accollano tutto questo fardello di viaggi e
incertezze. In maniera senza dubbio eroica. Ma credo che a
settembre potremmo avere dei problemi a trovare i sostituti e completare il
corpo docenti nei tempi previsti”.
Il
crollo all'interno della galleria Bertè
Ma non solo. “La cosa
che personalmente mi fa più rabbia e mi provoca più costernazione – continua la
dirigente scolastica – è che finito il percorso scolastico di elementari e
medie, per la scelta delle superiori i ragazzi spesso sono costretti
a preferire istituti sulla base della loro raggiungibilità e non sulla base
delle loro attitudini e aspirazioni. Questo è veramente
mortificante”.
I disagi sono
durissimi anche per chi viaggia in senso contrario, vale a dire per chi vive in
valle e ogni giorno deve scendere a Genova per lavoro o studio:
“Da ponte Morandi e le successive verifiche sui viadotti, e poi dal crollo
della volta della galleria Bertè, qua stiamo vivendo un vero incubo quotidiano
– ci conferma il sindaco di Masone Omar Missarelli –
e sono diverse le famiglie che in questi mesi si sono trasferite in città.
In un bilancio familiare gli spostamenti dalla valle sono diventati
insostenibili, e chi può cerca soluzioni alternative”.
Famiglie ma non solo:
“Praticamente tutte le ditte della vallata sono in difficoltà –
sottolinea il sindaco – per fare un esempio abbiamo una grossa impresa che si
occupa di trasporti eccezionali che per raggiungere la Toscana dove ha una
commessa deve passare da Bologna, triplicando i chilometri e
quindi i costi, con un margine di guadagno praticamente azzerato”. E
in tutto ciò è arrivata a gamba tesa anche la peste suina. “Una
vera è propria mazzata anche per il settore enogastronomico – ci spiega il
primo cittadino di Masone – un settore chiave per il nostro territorio e che
viveva grazie ai tanti turisti, escursionisti e appassionati che si fermavano
nei nostri ristoranti, nei nostri bar. Ora chi è che viene in Valle
Stura?”.
In ultimo, ma non per
importanza, la questione sanitaria. Oltre
ai problemi legati alle emergenze, per cui la valle si è trovata diverse volte
a fare i conti con tutte le principali strade di collegamento chiuse tra
cantieri e frane, oggi su tre medici di base solo due sono
operativi, e sono in molti a temere che nelle assegnazioni che
Asl andrà a fare non si riesca a trovare un sostituto definitivo in
tempi utili. Qualche buona notizia l’abbiamo? Sì, incredibilmente.
In queste settimane, infatti, è stato trovato un nuovo pediatra che prenderà
servizio a fine marzo con un incarico a tempo indeterminato e potrà quindi
prendersi cura dei ragazzi della valle. Sempre che ne rimangano.