Fonte: Sito tecnicadellascuola.it;
articolo di Reginaldo
Palermo del 04/10/2021
Italo Bassotto, Franco De Anna, Raffaele Iosa e Mario Maviglia, 4 ex ispettori
scolastici molto noti anche in rete per la loro presenza nei social e nei
webinar promossi da scuole e associazioni, hanno scritto una lunga lettera al
ministro Patrizio Bianchi per segnalare alcune incongruenze presenti nelle
nuove regole relative al prossimo concorso per dirigente Tecnico con Funzioni
Ispettive (questa la nuova definizione prevista dalla legge).
Le critiche sono diverse. Si parte già dalla definizione del “corpo
ispettivo” come una “sezione dei Dirigenti Tecnici con Funzioni
Ispettive” istituita presso il Ministero dell’istruzione.
A quanto pare – scrivono i 4 ispettori – il Ministero intende superare
l’articolazione territoriale del corpo ispettivo che invece ha rappresentato
fin ad ora il cuore del “mestiere” del dirigente tecnico. “Con la
affermazione della autonomia delle Istituzioni Scolastiche il lavoro concreto
de ‘l’ispettore’ – spiegano – si è caratterizzato per
gli aspetti di ‘consulenza’, ‘promozione dell’innovazione’, ‘aiuto nella
gestione delle organizzazioni complesse’ e nei conflitti e/o contraddizioni che
spesso vi si sviluppano”. “Con la costituzione del Sistema Nazionale di
Valutazione – aggiungono – quel profilo storico (“Consulere,
Promovere, Inspicere”) si è progressivamente arricchito di un tratto essenziale
costituito dalla Valutazione, sia pure nella fase “istruttoria” (valutazione
delle scuole, dell’organizzazione, del personale)”.
“Nelle disposizioni normative emanate di recente – scrivono ancora
Bassotto, De Anna, Iosa e Maviglia – ci sembra di scorgere un
rafforzamento della tendenza alla funzione giuridico-amministrativa degli
Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive, rispetto a quella di interpreti e promotori
della Ricerca Educativa (consulenza, promozione innovativa, monitoraggio,
valutazione) in rapporto diretto con le scuole autonome da un lato e con la
direzione politica e amministrativa del sistema dall’altro (il Ministero)”.
Parliamo per esempio della composizione delle commissioni di
concorso che in precedenza prevedeva la presenza di tre docenti
universitari (dai pedagogisti agli esperti delle didattiche disciplinari per la
secondaria, agli esperti di comparata degli ordinamenti) sostituiti ora da “tre
membri scelti tra i dirigenti del Ministero dell’istruzione che ricoprano o
abbiano ricoperto un incarico di direzione di uffici dirigenziali generali”. In
alternativa si potrà scegliere tra “i professori di prima fascia di
università statali e non statali, i magistrati amministrativi, ordinari e
contabili, gli avvocati dello Stato o i consiglieri di Stato aventi documentata
esperienza nei settori della valutazione delle organizzazioni complesse o del
diritto e della legislazione scolastica”.
Le nuove regole confermano anche la presenza nelle commissioni di concorso di
un Dirigente Tecnico con Funzioni Ispettive e di un dirigente amministrativo di
livello non generale del Ministero dell’Istruzione.
“L’esperienza degli anni più recenti – sottolineano i 4 ex
ispettori – ci pare testimoniare che se si pone come prevalente la
declinazione giuridico-amministrativa (pur nella sua importanza) si mortifichi
proprio la possibilità di affrontare problemi cogenti che la nostra scuola
attraversa e che richiederebbero uno sviluppo importante degli elementi della
ricerca educativa più sopra richiamati e della funzione essenziale che in tale
dimensione dovrebbero esercitare dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive.
Ricerca, formazione, innovazione, monitoraggi e verifiche sono attività
connesse ad un profilo dei Dirigenti Tecnici con funzioni Ispettive che non può
essere ridotto alla mera dimensione giuridico-amministrativa”.
Con una conclusione dal sapore ironico: “Ci permettiamo per altro
di far notare che, nei concorsi per dirigenti amministrativi per il Ministero
dell’Istruzione, non vi sia nelle commissioni presenza alcuna di Dirigenti
Tecnici, e dunque con le competenze specifiche relative allo specifico
“servizio pubblico da produrre”.
Ricordiamo che le nuove regole relative al reclutamento dei dirigenti
tecnici sono state approvate dal Parlamento in sede di conversione in legge del
decreto sostegni bis e prevedono anche che il concorso venga bandito entro la
fine del 2021. Per ora, però, non ci sono ancora notizie certe.