Scuola primaria: stop al voto numerico, giudizi descrittivi su quattro livelli
da La Tecnica della Scuola – 27/11/2020 – redazione
Non più i voti numerici, ma i giudizi descrittivi nella scuola primaria. Questo prevede l’Ordinanza illustrata alle Organizzazioni sindacali e inserita nel Decreto Scuola.
L’Ordinanza con le indicazioni operative per le scuole e le Linee Guida allegate saranno ora inviate al Consiglio superiore per la Pubblica Istruzione (CSPI) per il necessario parere.
Secondo quanto illustrato ieri durante l’informativa sindacale, il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento:
• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità .
• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità .
• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico personalizzato (PDP).
La documentazione completa e definitiva sarà pubblicata sul sito del Ministero dopo il parere del CSPI.
Da base ad avanzato: ecco i 4 giudizi che sostituiscono i voti alle elementari
da Il Sole 24 Ore – 27/11/2020 - Eu.B.
Era dalla legge Gelmini del 2008 che i voti alle elementari erano espressi in decimi. Ma da quest’anno si cambia. A prevederlo è il decreto scuola approvato l’estate scorsa che ha reintrodotto i giudizi descrittivi alla scuola primaria. E desso arriva anche l’ordinanza ministeriale che mette in pratica la novità . Sia negli scrutini di metà anno che in quelli finali ci saranno quattro livelli si partirà dal livello «in via di acquisizione» e si finirà ad «avanzato».
L’ordinanza
ministeriale
Il testo,
che è stata illustrato alle organizzazioni sindacali e che deve ottenere il
parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione prima di diventare
operativa, introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline
previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica
compresa. Un cambiamento che – nelle intenzioni della ministra Lucia Azzolina –
punta a rendere la valutazione degli alunni sempre più trasparente e coerente
con il percorso di apprendimento di ciascuno. Nell’elaborare il giudizio
descrittivo, infatti, si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.
I 4 livelli
di giudizio
Al posto della vecchia numerazione in decimi, sia nella pagella del primo
quadrimestre che in quella finale, le famiglie e i bambini potranno trovare
quattro giudizi per ogni materia. Vediamoli nel dettaglio:
-Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note,
mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite
altrove, in modo autonomo e con continuità .
Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo
autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le
risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e
non del tutto autonomo.
Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le
risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo
non autonomo, ma con continuità .
In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in
situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite
appositamente.
Gli alunni
con disabilitÃ
La
valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli
obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (Pei), mentre la valutazione
degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano
didattico personalizzato (Pdp).
Confermato
l’obbligo di mascherina
Restando
alla scuola elementare va poi segnalata la sentenza di ieri del Consiglio di
stato, che conferma l’obbligo di mascherina al banco e suggerisce di avviare un
«monitoraggio ove possibile costante, e immediato per gli scolari che diano
segno di affaticamento, del livello di ossigenazione individuale dopo l’uso
prolungato della mascherina», mediante «apparecchi di misurazione di
semplicissima utilizzabilità » in comune commercio.
Le regioni
in coro: riapertura il 7 gennaio
Tutto ciò
mentre proseguono gli incontri per individuare le modalità e i tempi più idonei
alla riapertura «graduale» delle scuole, stavolta medie e superiori, invocata
dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, mercoledì. Se possibile
passando prima da un tavolo nazionale, come invocato dalle autonomie locali
durante il vertice sulle misure da prendere nel nuovo Dpcm (che non vedeva però
la scuola tra gli ordini del giorno, ndr). Dal canto loro, i
governatori frenano e individuano nel 7 gennaio la data giusta per il ritorno
in classe. Una posizione espressa in mattinata da Luca Zaia (Veneto) e Giovanni
Toti (Veneto) e fatta propria dall’interenza Conferenza delle regioni. I nodi
sono sempre gli stessi: tracing, scaglionamento degli orari e trasporto
pubblico. Temi rilanciati anche dai sindacati e dai presidi fermi nel motto
“tornare in classe sì ma in sicurezza».
Ad Azzolina e al premier Giuseppe Conte il compito di fare, nei prossimi
giorni, la sintesi. Nelle risposte via Instagram ai quesiti dei ragazzi, la
responsabile dell’Istruzione si è limitata a confermare che sta lavorando per
riportarli «quanto prima a scuola», pur riconoscendo che, per effetto del
quadro epidemiologico, «dobbiamo essere cauti e fare delle scelte». Quali lo
scopriremo presto. Anche perché il primo slot utile (il 9 dicembre) si
avvicina.