da La Tecnica della Scuola – 4/9/2019 – Reginaldo Palermo
La
notizia del rinvio al 12 marzo dell’udienza del Consiglio di Stato per l’esame
di merito della vicenda del concorso per dirigenti scolastici è pienamente
confermata anche se, per il momento, non se ne conoscono le ragioni.
C’è però chi sostiene che, a quella data, i neo dirigenti scolastici avranno
svolto i 180 giorni necessari per poter superare l’anno di prova previsto dalle
norme contrattuali.
“Questa decisione – osserva realisticamente Roberta Fanfarillo, della
Flc Cgil dirigenti scolastici – consente ai nuovi dirigenti scolastici di
lavorare con più tranquillità: devono affrontare infatti un anno di prova non
facile; alle difficoltà che presenta il lavoro si sarebbe aggiunta anche
l’incertezza che riguarda tutta la procedura”.
La decisione del Consiglio di Stato, intervenuto su richiesta del Miur che ha
impugnato la sentenza del TAR Lazio relativa all’annullamento della procedura
concorsuale, è certamente apprezzata dalle organizzazioni sindacali
sostenitrici a loro volta delle ragioni dei candidati che avevano regolarmente
superato la prova scritta.
E’ probabile, comunque, che il Consiglio abbia rinviato l’esame del ricorso in
modo da avere più tempo per studiare con la massima precisione possibile una
vicenda intricatissima.
D’altronde una eventuale decisione di confermare la sentenza del TAR equivarrebbe
a un mezzo terremoto anche per le conseguenze indirette che l’annullamento di
un concorso pubblico potrebbe avere.