Dibattito/Valutazione dirigenti scolastici: DiSAL sulle- proposte ministeriali


Italia Oggi -  30 settembre 2015

La valutazione della dirigenza scolastica è indispensabile ad un moderno sistema scolastico. E’ difficile separare i risultati di una scuola dai risultati dell’azione mirata e professionale del suo responsabile che, con un percorso di valutazione, può essere aiutato a rivedere globalmente l’efficacia del proprio lavoro, le modalità di investimento delle risorse umane ed economiche, i risultati, i punti critici, gli esiti di apprendimento nell’istituto che dirige. Il modello annunciato utilizza quattro criteri  valutativi che definiscono e qualificano la professionalità dirigenziale: la capacità di coordinare gli obiettivi con i gruppi di lavoro interni responsabili del miglioramento; l’attitudine a sviluppare il capitale professionale della scuola per l’innovazione; la disposizione a costruire relazioni significative con i diversi soggetti interni ed esterni; la determinazione  nel perseguire un proprio percorso formativo adeguato.  

Il modello presenta, tuttavia, delle criticità: la difficoltà di garantire la coincidenza tra periodo di mandato del prèside e quello del piano di miglioramento, ad esempio, ed il mancato coinvolgimento diretto del valutato e della scuola dove opera, attraverso azioni ‘in situazione’,  visite e colloqui da parte del Nucleo che integrino l’autoanalisi basata su indicatori preventivamente fissati. Altra criticità è l’assenza nel Nucleo di valutazione di un dirigente di pari grado, naturalmente di regione diversa, che potrebbe rappresentare un elemento di effettivo confronto e valorizzazione del valutato.

La valutazione del dirigente scolastico, ancora, è un'operazione che esige nel valutatore competenza  metodologica e capacità di valorizzazione. Valutare significa, infatti, anche correggere errori inevitabili che non sono solo di ordine statistico, ma anche di prospettiva e, talvolta, legati a dimensioni personali o di contesto: al momento non è dato sapere come i Nuclei di valutazione saranno formati a questo delicato compito.

C’è da rilevare, infine, che non è possibile valutare i dirigenti dimenticando la complessità delle scuole e trascurando la valutazione anche delle altre componenti, soprattutto i docenti, dalla cui collaborazione dipende l’esito dell’operato dei prèsidi, che vengono identificati unici responsabili dei risultati di azioni e processi esito di scelte e dinamiche anche di altri attori. La valutazione del dirigente attuata senza quella dell’intero personale scolastico, oltre a non quotare la situazione reale della scuola, può rappresentare una discriminazione verso i dirigenti stessi come unici giudicati e potrebbe ridurre nei fatti la procedura ad una formalità finalizzata esclusivamente all’accesso al salario di risultato. Per questi motivi potrebbe è auspicabile che la direttiva di avvio della procedura preveda una prima fase attuativa propedeutica - a seguito di attento monitoraggio delle criticità riscontrate e dell’efficacia ottenuta dal modello implementato – ad una seconda fase definitiva che introduca una valutazione di sistema anche del personale scolastico.

 
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