Indicazioni Nazionali I Ciclo: DiSAL alla consultazione al MIUR


Si è svolto nella mattinata odierna del 6 giugno 2012 presso il Salone dei Ministri di viale Trastevere l’incontro tra Associazioni professionali e MIUR per discutere sulla bozza delle Nuove indicazioni nazionali per il curricolo.

L’Amministrazione, rappresentata da Paolo Mazzoli, Gianfranco Cerini, Maria Rosa Silvestro, ha preliminarmente rappresentato i presupposti e le modalità del lavoro svolto, che si è sostanziato, a partire dall’emanazione della circolare 31 del 18 aprile scorso, nel tentativo di armonizzare i vigenti documenti programmatici: le Indicazioni nazionali allegate al D. Lgs. N° 59 del 2004 e le Indicazioni per il curricolo pubblicate durante il governo del Ministro Fioroni nel 2007.  L’Amministrazione ha fatto presente che il testo della bozza recentemente diffusa è stato sottoposto ad una consultazione di carattere nazionale rivolta sia alle scuole sia ad altri organismi qualificati come appunto le Associazioni professionali della scuola. La Commissione, integrata da 15 esperti disciplinari,  si è posta come finalità la stesura definitiva di un testo programmatico di sintesi dei due documenti citati ad oggi vigenti. Si è scelto di prendere come base di partenza il testo delle Indicazioni Fioroni del 2007, procedendo ad inserire le parti mancanti ritenute necessarie all’impianto complessivo e cioè:  il profilo finale in uscita dello studente (scomparso nel nostro ordinamento dopo l’abolizione del Pecup);  la sezione relativa a “Cittadinanza e costituzione”, oggetto successivamente al 2007 di interventi normativi;  l’indicazione delle competenze chiavi mutuate dal quadro di contesto europeo.

Alla consultazione era presente per DiSAL la dirigente scolastica Maria Paola Iaquinta, della direzione nazionale,  che, anome dell’Associazione, ha espresso soddisfazione per l’assunzione di responsabilità a livello nazionale. Occorre infatti che la scuola di base abbia un unico testo programmatico cui fare riferimento per la costruzione del curricolo nella scuola dell’autonomia, evitando in ogni caso derive verso una “pedagogia di Stato”.

Occorre però dire che purtroppo la consultazione partecipata sta avvenendo con tempi troppo stretti, tra l’altro resi difficili dagli adempimenti di chiusura dell’anno scolastico. Durante il proprio intervento, la dirigente di Di.S.A.L. ha richiamato il proprio parere espresso nel 2007 sulle Indicazioni per il curricolo, evidenziando che alcune criticità presenti nel documento Fioroni sono state eliminate, mentre ancora permane la necessità di apportare alcune modifiche alla Bozza. In particolare, è stata segnalata l’esigenza di rendere pubblica al più presto l’Introduzione al documento programmatico, in atto non ancora disponibile, rappresentando questa ovviamente una parte fondamentale del testo.  Ci si aspetta un forte richiamo ai principi basilari che reggono il servizio scolastico in Italia, primi fra tutti quelli di sussidiarietà e di uguaglianza sostanziale, collanti per lo sviluppo e la mobilità sociale.

Ancora, si nota che il richiamo alle competenze è stato fatto mutuando semplicemente il quadro europeo; parrebbe invece il caso di evidenziare, rispetto alle altre competenze in elenco, la fondamentale importanza della competenza sociale e civica che rappresenta la base per l’esercizio concreto nella vita sociale di tutte le altre competenze “trasversali”.

Tra i punti di forza della Bozza si reputa opportuno segnalare:

- l’importanza assegnata al ruolo dell’azione didattica operata dal docente, che può fare per davvero la differenza nel processo di ri-orientamento delle prassi di insegnamento in funzione dello sviluppo e del consolidamento delle competenze. La riflessione assume particolare valore anche in considerazione del fatto che il 76% dei docenti italiani nell’ultimo monitoraggio ha dichiarato di adottare come modello didattico di riferimento la lezione frontale ;

-  la strutturazione del curricolo in senso verticale: dal prossimo mese di settembre in Italia funzioneranno ben 5.000 Istituti comprensivi, con 400.000 insegnanti coinvolti.  Il profilo in uscita del quattordicenne al termine del primo ciclo di istruzione  contenuto nella Bozza va inquadrato dunque come assunzione  di responsabilità condivisa dei docenti dei tre ordini di scuola. La continuità va intesa perciò nel senso di “progressione degli apprendimenti” (come già sottolineato nell’ Atto di indirizzo del 2009);

- la positiva snellezza della Bozza, soprattutto per ciò che riguarda i contenuti, favorendo in tal modo una maggiore assunzione di responsabilità da parte degli inseganti;

- il legame delineato tra prove INVALSI e traguardi previsti dalle Indicazioni, rimanendo però necessario chiarire ed approfondire maggiormente questo aspetto in termini di valutazione dei processi attivati e di prodotto scolastico raggiunto;

- l’importanza dei processi di autovalutazione del Piano dell’offerta formativa, di competenza del Collegio dei docenti all’interno del più ampio processo di valutazione delle scuole;

- la definizione, presente per la prima volta in un testo programmatico, delle scuole autonome come “comunità professionali” con una precisa caratterizzazione di ruoli e funzioni. Si tratta di una affermazione di principio importante per gli insegnanti, per la loro attività di studio e ricerca, anche se deve essere supportata con adeguati interventi normativi, contrattuali e di formazione nazionale, tutt’ora assenti. Lo è altresì per il dirigente scolastico, perché ne favorisce le attività di coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. In buona sostanza, nel testo della Bozza si riconosce al dirigente scolastico l’esercizio della leadership educativa ed orgativa, sempre però che si trovino reali spazi operativi  all’interno dell’assetto normativo attuale caratterizzato da una forte involuzione in senso burocratico dell’autonomia funzionale scolastica.

 

 

 
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